Grazie per l’intervista!
La mia prima domanda è: perché ‘Gorilla
Sapiens’?
Molti pensano che sia un omaggio al libro
di fantascienza di L. Sprague de Camp e Peter Schuyler Miller che
nell’edizione italiana porta questo titolo. Invece si è trattato
di una casualità. Dopo aver scartato piante e minerali, ci siamo
orientate su un animale, ma visto che l’editoria è già popolata
da molte bestie
(nel senso di molti “nomi comuni di animali attribuiti a case
editrici o collane”) ne volevamo uno un po’ particolare. In
breve: una di noi ha proposto “Gorilla”, la seconda ha aggiunto
“Sapiens” e la terza ha detto “ok”. Adesso non ricordiamo più
chi ha detto cosa.
Quando e come nasce la Gorilla Sapiens
Edizioni? Avevate già una linea editoriale precisa e se sì, avete
maturato idee diverse nel tempo?
Nasce sulla carta alla fine del 2011, ma
la prima pubblicazione è di giugno 2012. Linea editoriale… sì e
no. Più che una linea editoriale, avevamo una sorta di “sentimento
editoriale”, se mai può esistere qualcosa di simile. Sapevamo cosa
non volevamo (narrativa di genere, saggistica), ma quello che abbiamo
scelto è stato determinato forse da un riconoscimento in buona parte
istintivo del valore di un autore. Credo che nel tempo stiamo
affinando una vera e propria linea editoriale, e sono fiduciosa nel
fatto che prima o poi riusciremo anche a definirla, ma non è detto
che ci interesserà farlo. Per ora direi: storie e immaginari
personali, fuori dai cliché, e possibilmente con un tono ironico o
anche beffardo, che è quello più vicino alla nostra sensibilità di
editrici e lettrici.
Qual è l’ingrediente che non può
assolutamente mancare in un vostro libro?
Le pagine.
Pur autodefinendovi una ‘piccola casa
editrice indipendente’, i vostri libri si trovano in librerie e
sparse un po’ in tutta Italia. Nonostante tutto, pare che ci sia un
discreto interesse per l’editoria indipendente. Che ne pensate?
Ci autodefiniamo una piccola casa
editrice indipendente perché lo siamo. Ed è per questo che i nostri
libri si trovano in poche librerie sparse, non hanno una diffusione
sistematica e capillare e restano tendenzialmente fuori dai grossi
circuiti.
C’è sicuramente interesse per
l’editoria indipendente tra librai altrettanto indipendenti. Ma il
problema della distribuzione per i piccoli editori è cosa nota,
anche se si stanno elaborando nuove strategie e sistemi alternativi
che potrebbero dare un po’ di respiro e speranza a realtà come la
nostra.
Che cosa direste all’acquirente incerto
per convincerlo a comprare Lo sturangoscia?
Citerei un passo della prefazione di
Alessandro Sesto: “Chi legge molto, come con ogni probabilità tu,
lettore indipendente di questa prefazione indipendente di un’edizione
indipendente, sa quanto sia raro un libro davvero diverso
dagli altri, e come i
tentativi di scrivere qualcosa di nuovo siano spesso così forzati e
dolorosi che solo la fantasia di lavorare per il bene della
Letteratura ci dà la forza di girare le pagine. Lo
Sturangoscia invece […]
sorvola la frontiera del consueto con la grazia di un aliante,
offrendo al lettore un’esperienza di irrinunciabile
immenso spasso.”
Grazie ancora per il vostro tempo e alla
prossima!
************************************************************************************************** Incuriosito dall'intervista? Qui trovi tutti i libri di Gorilla Sapiens Edizioni.
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Ottima idea, supportiamo le piccole case editrici :)
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