IL MURO DEL FATO di Luigi Pellini
Un'umanità
sbandata si abbandona alla violenza in attesa di Trump (non il Donald, non dico
di più per non rovinare l'effetto sorpresa). Stile ricercato e ruvido al tempo
stesso. Molto efficaci alcune metafore e similitudini, eccessive e fuori luogo
altre: l'abuso rischia di disturbare la lettura ed annullare la tensione
narrativa. Un buon racconto a cui però avrebbe giovato un lavoro di rifinitura.
GESTIONE DEL DISSENSO di Rubrus
Un manipolo
di eletti forgia la volontà del popolo (del web), che si tratti di Trump o di
batteri plasticofagi. Breve ma brillante, dalla dizione sincopata e frenetica
come la realtà che racconta. Punteggiatura da sistemare in qualche periodo.
MISS AMERICA di Luigi Lo Forti
Un agente
della sicurezza di origini messicane è chiamato a scegliere tra il bene del
Presidente e quello della nazione. Idea semplice ma buona, la narrazione si
regge perlopiù sulla conversazione tra i due protagonisti. Riuscitissimo il
finale sospeso.
AMALABOMBA di Marco Donna
Per
scongiurare l'avanzata dell'opposizione filoislamica, Trump, presidente di un
paese allo stremo, decide di ricorrere all'arma finale. Uno dei miei preferiti,
stilisticamente pulito e ricco di accenti satirici e grotteschi oltre che di
vari riferimenti intertestuali. Assolutamente credibile l'idioletto di Trump.
UN CASO D'OMONIMIA di Cristina Falzolgher
Mentre la
Cina e i nuovi sfavillanti Stati Uniti post-Trump si spartiscono il mondo,
Matteo, un immigrato italiano, si prepara a un estenuante colloquio. Scrittura
elegante che mescola formalità e quotidiano. Ho apprezzato l'idea di guardare
agli USA in un'ottica 'italiana' e di parlare (anche) del nostro paese.
IN CERTI CASI È MEGLIO ESSERE ATEI di Valentino
Peyrano
Un'alleanza
inedita con la Russia getta un'ombra sul mondo intero, ma il castigo divino non
è un concetto esclusivamente cristiano. Molti spunti interessanti per una
carrellata di presagi. Qualche errore ortografico da correggere.
EL MURO di Davide Schito
Un passaggio
segreto è l'ultima speranza di due fratelli messicani. Cosa potrebbe andare
storto? Tutto. Forse il racconto che più si concentra sulle conseguenze di
un'eventuale vittoria trumpiana coniugando orrore e normalità. Scrittura priva
di sbavature ed efficace, anche se forse qualche dialogo poteva essere
asciugato.
COSA SI ASPETTAVANO QUESTI GENI? di Fabio
Fracas
Una
giornalista ex-soldatessa e la cronaca del fallimento del progetto trumpiano di
separare uomini e donne nelle Forze Armate. Accattivanti la resa dei siparietti
e la rappresentazione del febbrile mondo giornalistico statunitense. Tanti
colpi di scena e non poca inquietudine. Peccato per quell'irritante virgola
posta troppe volte tra soggetto e verbo.
TRUMPLAND di Claudio Bovino
Trump ha
vinto le elezioni, ma è solo una Stonatura nella tempo-sfera che il Primo
Accordatore dovrà sistemare. Creativo e frizzante sia nel lessico che nella
trama, con elementi più propriamente sci-fi/fantasy rispetto ai racconti
precedenti. Invenzione non poco suggestiva la DTPD. Molto bello anche il
finale.
TU LO CONOSCI TRUMP? di Luigi Pellini
Cinque
personaggi aspettano di poter parlare con Trump all'American Dream Hotel (nomen
omen!). Un po' stephenkingiano, combina in maniera eccezionale ironia e dramma
e si legge davvero con gusto. Rispetto all'altro racconto dello stesso autore,
dove pure una serie di interrogativi venivano ripetuti per creare una certa
coesione narrativa, mi pare che qui la ripetizione della domanda funzioni molto
meglio. Difetto comune l'eccessivo ricorso a metafore (non quelle della trama):
se alcune risultano poetiche, altre mi lasciano perplesso.
LA TERRA DEI LIBERI di Luigi Lo Forti
Accoppare
Trump perché altro modo non c'è. Praticamente una riscrittura/rielaborazione
dell'altro suo racconto: la donna misteriosa è accompagnata dagli stessi
profumi di Miss America più su, è lo stesso personaggio. Lui è diverso, ma
anche molto simile. Anche qui finale sospeso, ma le intenzioni sono ben più
chiare.
Giudizio
complessivo
Encomiabili e
curiosi alcuni racconti, buoni ma con meno verve altri. Non ci sono
strafalcioni, ma personalmente avrei apprezzato una cura maggiore nell'editing.
***
Se “Leisure Spot” e i suoi contenuti gratuiti ti piacciono, fai una piccola donazione tramite PayPal o Ko-fi per supportare il blog.
Nessun commento:
Posta un commento