«Un uomo che
aveva vissuto per anni ai margini della sua esistenza, passivamente, come
ascoltatore. E che stupidamente, pateticamente, aveva creduto di potersi
riscattare con un singolo gesto, insensato quanto audace. Ma aveva sbagliato
luogo, momento. Aveva sbagliato vita. E ora ne pagava le conseguenze». (p.88)
Fin dalle
prime pagine I peccatori, giallo atipico che tocca
tutta una serie di interrogativi esistenziali, si dimostra un libro ben
scritto, con un gusto per la parola abbastanza raro. Non solo Emanuele
Bucci riesce a mantenere alta la tensione narrativa per 290 pagine, ma
costruisce un universo narrativo in cui personaggi, fatti e temi
s'intrecciano senza difficoltà, con dei picchi di bravura assoluta come, per
esempio, nel capitolo XV della prima parte, dove la narrazione in seconda
persona e lo stile altalenante riflettono il tormentato corso dei pensieri del
protagonista.
Come ogni
giallo che si rispetti, I peccatori ci porta sulla strada
sbagliata più volte, mettendoci sulle tracce di un sospettato che poi si rivela
essere innocente, ma questo è forse l'aspetto meno interessante e più
meccanico. Le numerose situazioni conflittuali, i risvolti psicologici e
l'ineluttabilità dell'imprevisto sono gli elementi che più riescono a tenere
avvinto il lettore. Sorprende poi come di volta in volta lo sviluppo degli
eventi non getti luce solo su uno degli ospiti dell'Hotel Vita Nuova, ma
illumini lo stesso protagonista, così da farcelo conoscere per gradi, come se avessimo
a che fare con un nostro conoscente. Menzione a parte merita
l'inarrestabile escalation di colpi di scena nel finale in cui desta
ammirazione la capacità dell'autore di riuscire a tenere le fila di una trama
così complessa.
Passano quasi
inosservate le piccolissime pecche. Personalmente, avrei preferito che le voci
di alcuni personaggi fossero maggiormente connotate. Per esempio, mentre Lisa
ha una voce ben distinta, non sempre Matteo Merisi e Vittorio Meis si
differenziano in maniera così radicale per quanto riguarda il loro modo di
parlare, nonostante i due abbiano avuto delle vite completamente diverse.
Bucci è un
autore da tenere d'occhio.
***
Se “Leisure Spot” e i suoi contenuti gratuiti ti piacciono, fai una piccola donazione tramite PayPal o Ko-fi per supportare il blog.
Niente per un autore, esordiente o esperto che sia, è vitale come confrontarsi con lettori dotati di spirito critico raffinato: Maurizio Brancaleoni è uno di questi, la sua recensione al mio primo romanzo offre un giudizio complesso e al tempo stesso argomentato con chiarezza ed efficacia. Lieto che questo giudizio sia anche estremamente positivo, ma soprattutto sono particolarmente grato per la definizione di "giallo atipico" (in riferimento agli interrogativi "esistenziali" toccati dalla storia) nella quale mi riconosco pienamente!
RispondiElimina