sabato 1 ottobre 2011

Bruno Elpis recensisce il mio racconto "Come ogni giorno"


A proposito del mio racconto "Come ogni giorno" contenuto nell'antologia "I mondi del fantasy",
Bruno Elpis dice: 

"Eccolo qui, il fantasy che prediligo. Quello di Maurizio Brancaleoni, straordinariamente inquietante. “Come ogni giorno” è un racconto a riferimento mobile. Maniacale e ossessivo nella descrizione dei riti quotidiani, salvo segnali preoccupanti disseminati qua e là. Voto: dall’8 al 9. Giudizio: e se la nostra società, osservata da una visuale più alta, ripetesse – mutatis mutandis - lo schema da te descritto? Io ti sbatterei fuori dall’antologia del fantasy."

 No, non l'ho pagato, giuro.
Qui potete leggere la recensione completa.
apsv

venerdì 9 settembre 2011

Intervista ad Akim (Dario Ruggieri)


Ciao AKIM,
prima di tutto, grazie per la tua disponibilità.
Che ne dici di cominciare parlandoci in tutta libertà della tua ricerca artistica in campo musicale e poetico\letterario?




Grazie per questa opportunità, ho sempre coltivato un forte interesse per la musica classica e il jazz, fin da bambino intorno ai 9-10-anni non perdevo mai l’occasione di ascoltare radio 3 in modulazione di frequenza, e passavo le mie giornate invernali sempre con una radio a valvole accesa, ricordo anche il programma”per voi giovani” su radio rai 1 e alla sera era immancabile ascoltare le radio europee in onde corte, tutte le novità inglesi erano mie, ritornando a radio 3 il radioteatro, la lirica, il jazz, trasmissioni poco commentate anzi seraficamente venivano dati solo i titoli dei brani, e l’intrattenimento non esisteva, programmi di prosa, poesia, teatro, sono stati la mia prima formazione di fruitore di arte, tutti questi suoni, racconti, recitazioni, sono stati fondamentali per accompagnare i primi pennelli su una tela o chine su fogli, poi verso i 12 anni con i primi temi scolastici mi resi conto di essere portato alla scrittura di fantasia, infatti ogni tema era da me iniziato sulle tracce indicate ma dopo poche righe mi perdevo in divagazioni del tutto lisergiche e prolisse, passarono ancora 10 anni e con l’arrivo dei primi pc sentivo che i miei pensieri potevano essere racchiusi in una macchina futuribile, fantastica, una primitiva copia di un cervello, subito venne spontaneo fissare la mia visione delle cose su un pezzo di silicio, e trasportarne il contenuto su un disco e avere una memoria, un archivio, quasi eterno, da quel giorno non ho mai smesso di fissare in queste macchine le mie idee, come un virus, come una malattia contagiosa, per renderle umane fragili,
anche in contrapposizione alla paura iniziale, di un mondo governato dai computer.


Ispirazioni, influenze sia in musica che in poesia?


subito l’ondata tedesca del 1970 con la loro musica elettronica cosmica e le varie declinazioni anglosassoni dunque, Tangerine Dream, Popol Vho,Kaus Shulze,Van Deer Greaf Generato, karl heinz stockhausen ecc
gli inglesi Rolling Stones, Cream, Who, Led Zeppelin, Bowie, Robert Fripp, Brian Eno, Roxy Music, Pink Floyd ecc, e il più grande americano della storia Frank Zappa che ha rivoluzionato tutti i generi musicali esistenti sulla terra li ha mischiati e shakerati per portarci fino hai giorni nostri ricchi di un bagaglio musicale inestimabile, sicuramente i testi di questi artisti attraversati trasversalmente hanno segnato in me una presa di coscienza politica, musicale poetica e umana, aggiungo delle letture essenziali come catalizzatore della mia crescita le opere di Hesse, Poe, Archimede, Jung, e gli immancabili testi teatrali di Petrolini, Totò, e tanto altro che potrei riempire 1000 pagine di Blog ma mi fermo contento, grazie


Come sei arrivato alla poesia? Ti ci sei accostato in maniera spontanea o qualcosa\qualcuno ti ci ha guidato?


è stato un percorso obbligato per completare la mia visione artistica, nessuna guida solo la voglia di sperimentare per suggestionarmi.


Le tue poesie mi appaiono sempre come delle perfette costruzioni di cristallo, limpide, pulite, rifinite, che trasportano il lettore in apparenti altrimondi, deviazioni\distorsioni acide e lucenti del ‘mondo reale’ in cui il senso della verità è inalterato. Oltre le parole, oltre l’immagine fissa e delineata. Come descriveresti la tua poesia a chi non si non è mai addentrato nelle tue visioni reali?


il mio percorso è molto chiaro, far parlare le immagini che appaiono proiettate virtualmente dalla musica, come nella pittura, come in qualsiasi cosa io realizzi, nella poesia, meglio chiamarla racconto dell’anima, lascio che il mio trasporto sonoro si materializzi in parole, attingo da anni di ricerca cinematografica, teatrale, musicale e dalla lettura dei classici della beat-generation, poeti come Gregory Corso, Caproni, ecc, riassumendo sono dei viaggi nel mio io più remoto.


Hai mai pubblicato o pensato di pubblicare una raccolta con una casa editrice o anche in modo autonomo tramite servizi di print-on-demand?


no mai, ma faccio parte anche se non in modo attivo di una casa editrice e prima o poi vorrei trovare il modo di riassumere le mie cose in un volume, sicuramente con immagini musica, in modo multimediale, e portare tutto dal vivo come una rappresentazione teatrale, musicale, video.


Quando e come hai iniziato a comporre musica?


molto presto se considero i primi esperimenti fatti all’età di 10-11 anni con registratori a nastro e semplici strumenti elettronici che ho inventato, molto simili al vecchio moog.


Quali sono di solito le fasi di lavorazione di un pezzo?


sicuramente la fascinazione di un suono, come una sfumatura di colore, ne vedi le tonalità e le differenze, come intingere il pennello in più colori e poi scivolarli su un foglio, si stendono si separano si mischiano pur essendo un unico tratto insomma mi lascio incantare dalla magia della casualità, stendo un suono di base fraziono e aggiungo colore sottraggo sfondo,bilancio pieno e vuoto, creo delle onde di colore sonoro più o meno intensamente, riascolto, tengo o butto, deve essere il giusto per me.


Molti dei tuoi pezzi, come per esempio ‘KATO’ (‘Ground’, 2008) o ‘IMAGE ROUGE’ (‘Triod’, 2008) mi sembrano i corrispettivi sonori perfetti delle tue poesie: oscure cavità sotterranee in cui rilucono piccoli dettagli, luoghi di misteri, celebrazioni segrete, sacrifici. L’altra faccia è invece quella della sperimentazione venata di leitmotif hip-hop, che in qualche modo mi ricorda l’atteggiamento degli artisti americani della Pop Art nei confronti del ‘modello’ (‘TWIN’, ‘Triod’)
A volte, questi due atteggiamenti convergono, si mischiano morbidamente, creano tinte pastello (‘DEUS’, ‘FRENCH KISS’, ‘Triod’)
In ‘Akim 2010’ la gamma sonora viene ampliata, arricchita, il passaggio fra le due anime è ancora più morbido e naturale. Molto automatico e sparato invece ‘Life’ (2010), concentrato adrenalinico in metamorfosi continua. E ora?


ora, io sono sempre altrove, girano immagini, parole, musica, suoni nella mia testa, a volte diventano insopportabili urgenze, a volte embrioni in evoluzione, mai nessuna fretta forzerà la mia mano, ho cose nuove ma aspetto qualcosa che appunto cresca indipendentemente dentro di me, sicuramente tutto nuovo.


Che ne pensi di Internet in quanto strumento di promozione?


ottimo, ma il confronto o la semplice esposizione lascia il tempo che trova, credo più in un’attività di collaborazione per spazi virtuali sperimentali.


Al momento stai leggendo\ascoltando qualcosa di particolare che ti piacerebbe
consigliare a me e ai (sporadici) lettori del blog?


il musicista Alva Noto, e G.F.Malipiero per la musica, e trattati di semantica e biologia.


Il cinema ti interessa? E in che modo? C’è una forte componente visiva nella tua scrittura e nella tua musica. Se dovessi pensare a un corrispettivo filmico delle tue opere, quali film (esistenti o ancora immaginari\irrealizzati) ti verrebbero in mente?
(Parlando di immagine e suono, ho appena trovato per caso il tuo canale YT
http://www.youtube.com/user/crewpixel che risponde in maniera fisicamente evidente alla domanda e che quindi sono felice di condividere)

i film di CRONENBERG, POESIA PURA.


Parlaci del tuo progetto ‘CREWBIT’. In cosa consiste? Come si svilupperà?


è stato un progetto durato qualche mese e aveva l’intento di creare un portale libero per la pubblicazione di musica elettronica fatta in casa con “pochi”mezzi, avevo coinvolto diverse persone, ma non è stato possibile portalo a compimento, si erano creati video e interazioni con il mondo del teatro e come al solito molte altre cose, ma poi come dicevo non sono riuscito. ma credo di sviluppare altre idee simile per altri progetti, si vedrà

grazie ciao

domenica 14 agosto 2011

Maurizio Vicedomini recensisce il mio racconto "Come ogni giorno"

Ottima recensione suddivisa in più parti che analizza ciascun racconto individualmente.
Qui si parla anche del mio racconto "Come ogni giorno".

http://www.mauriziovicedomini.com/2011/08/recensione-i-mondi-del-fantasy-aa-vv_9465.html

Volevi comprare "I mondi del Fantasy?" Vai qui.

apsv

venerdì 12 agosto 2011

" Art Inconnu " - An Immense Archive of Little-Known Art Pieces

" Collected here are works by artists who are forgotten, under appreciated, or little known, as well as news, reviews and ephemera from the corners of art history. Works of startling quality can be found beyond the big names in the visual arts, whether it is just one exceptional work, an area of an artists oeuvre, or an entire career worth re-examining. "

http://www.artinconnu.com/

Un estratto da "L'isola del tesoro" - Traduzione di Maurizio Brancaleoni

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Come ho avuto modo di scrivere nel forum di Limana Umanita a proposito del nuovo concorso a tema piratesco: "Per me la 'pirateria classica' rimane quella più affascinante. Impossibile non rimanere catturati dai dialoghi dei pirati ne "L'isola del tesoro", specialmente in originale – la traduzione, per quanto ottima, non riesce a dare lo stesso senso di immediatezza sgrammaticata e a trasporre con fedeltà tutti i modi di dire marinareschi".

Ho quindi deciso di postare un estratto particolarmente significativo del libro succitato. La traduzione è mia. 

*Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale della seguente traduzione è assolutamente vietata.*

***

"NO, not I," said Silver. "Flint was cap'n; I was quartermaster, along of my timber leg. The same broadside I lost my leg, old Pew lost his deadlights. It was a master surgeon, him that ampytated me--out of college and all--Latin by the bucket, and what not; but he was hanged like a dog, and sun-dried like the rest, at Corso Castle. That was Roberts' men, that was, and comed of changing names to their ships--ROYAL FORTUNE and so on. Now, what a ship was christened, so let her stay, I says. So it was with the CASSANDRA, as brought us all safe home from Malabar, after England took the viceroy of the Indies; so it was with the old WALRUS, Flint's old ship, as I've seen amuck with the red blood and fit to sink with gold."

"Ah!" cried another voice, that of the youngest hand on board, andevidently full of admiration.

"He was the flower of the flock, was Flint!"

"Davis was a man too, by all accounts," said Silver. "I never sailed along of him; first with England, then with Flint, that's my story;and now here on my own account, in a manner of speaking. I laid by ninehundred safe, from England, and two thousand after Flint. That ain't bad for a man before the mast--all safe in bank. 'Tain't earning now, it's saving does it, you may lay to that. Where's all England's men now? I dunno. Where's Flint's? Why, most on 'em aboard here, and glad to get the duff--been begging before that, some on 'em. Old Pew, as had losthis sight, and might have thought shame, spends twelve hundred pound ina year, like a lord in Parliament. Where is he now? Well, he's dead nowand under hatches; but for two year before that, shiver my timbers,the man was starving! He begged, and he stole, and he cut throats, and starved at that, by the powers!"

"Well, it ain't much use, after all," said the young seaman.

"Tain't much use for fools, you may lay to it--that, nor nothing,"cried Silver. [...] "I puts it all away, some here, some there, and none too much anywheres, by reason of suspicion. [...]
But my old missis has it all by now. And the Spy-glass is sold, lease and goodwilland rigging; and the old girl's off to meet me. I would tell you where,for I trust you, but it'd make jealousy among the mates."

"And can you trust your missis?" asked the other.

"Gentlemen of fortune," returned the cook, "usually trusts little among themselves, and right they are, you may lay to it. But I have a way with me, I have. When a mate brings a slip on his cable--one as knows me, I mean--it won't be in the same world with old John. There was some that was feared of Pew, and some that was feared of Flint; but Flint his ownself was feared of me. Feared he was, and proud. They was the roughest crew afloat, was Flint's; the devil himself would have been feared to go to sea with them. Well now, I tell you, I'm not a boasting man, and you seen yourself how easy I keep company, but when I was quartermaster,LAMBS wasn't the word for Flint's old buccaneers. Ah, you may be sure of yourself in old John's ship." 
          
 ***

"No, non io," disse Silver. "Flint era il capitano; io ero quartiermastro, per via della mia gamba di legno. Nella stessa bordata in cui persi la mia gamba, il vecchio Pew perse i suoi oblò. Era un dottor chirugo quello che mi amputò – uscito dall’università e tutto – latino a secchiate e quello che non sapeva; ma fu impiccato come un cane e seccò al sole come gli altri, a Corso Castle. Gli uomini di Robert, dico, e questo derivò dal cambiare nome alle loro navi – Royal Fortune e così via.
Una volta che una nave è battezzata, lasciatela stare, dico io. Così fu con la Cassandra quando ci riportò sani e salvi a casa da Malabar, dopo che England prese il vicerè delle Indie; così fu con la vecchia Walrus, la vecchia nave di Flint, che l’ho vista sozzata di sangue e carica d’oro da affondare.”

"Ah!" gridò un’altra voce, quella del più giovane a bordo, evidentemente pieno d’ammirazione."Era il fior fiore della ciurma Flint!"

"Pure Davis era un uomo, a detta di tutti," disse Silver. "Non ho mai navigato con lui; prima con England, poi con Flint, questa è la mia storia; e ora qui per mio conto, per modo di dire. Ho messo da parte novecento sterline da England e duemila dopo Flint. Niente male per un marinaio semplice – tutti al sicuro in banca. Il guadagno non conta ma il risparmio sì, puoi starne certo. Dove sono gli uomini di England ora? Nonsò. E quelli di Flint? Sicuro, la maggior parte è qui a bordo e felice di beccare il pane – mendicavano prima, alcuni di loro. Il vecchio Pew, siccome aveva perso la vista e può aver pensato che fosse una vergogna, spende milleduecento sterline in un anno, come un lord del Parlamento. E ora dov’è? Ebbene, è morto ora, è andato sotto coperta; ma nei due anni prima, tuoni e fulmini, l’uomo moriva di fame! Mendicava, rubava, tagliava gole e nonostante tutto, moriva di fame, corpo di mille balene !"

"Ebbene, non serve a molto, dopotutto," disse il giovane marinaio.

"N'serve a molto per gli stupidi, puoi starne certo, questo è il discorso,” gridò Silver [...] "Io li metto tutti da parte, un po’ qui, un po’ lì, e mai troppi in un unico posto, per non destare sospetti.[...]
Ma ormai ce li ha tutti la mia vecchia signora. E la Spy-Glass l’ho venduta, con tanto di contratto e sartiame; mi sono accordato con la vecchia per incontrarci. Ti direi dove perchè mi fido di te, ma gli altri sarebbero gelosi."

"E ti puoi fidare della tua signora?"chiese l’altro.

"I gentiluomini di fortuna," ribattè il cuoco "di solito non si fidano per niente tra di loro e fanno bene, puoi starne certo. Ma io ho un modo tutto mio, io. Quando un compagno porta uno scivolone sul suo cavo – uno che mi conosce, dico – non vuole stare nello stesso mondo con John. C’era chi aveva paura di Pew, e altri che avevano paura di Flint; ma Flint stesso aveva paura di me. Paura aveva, ed era un tipo orgoglioso. Era la ciurma più rozza che galleggiasse, quella di Flint; il diavolo in persona avrebbe avuto paura a mettersi in mare con loro. Ebbene, lo sapete, non sono uno che si vanta e tu stesso hai visto quanto mi è facile tenere compagnia, ma quando ero quartiermastro, ‘agnelli’ non era la parola giusta per i bucanieri di Flint. Ah, puoi stare tranquillo sulla nave del vecchio John." 


***


Hai un testo da tradurre dall’inglese? Sono un traduttore laureato con un C2 certificato e più di 7 anni di esperienza. Mandami pure il testo in un file Word a mbmbrancaleoniCHIOCCIOLAgmailPUNTOcom per un preventivo senza impegno. Per ulteriori informazioni: https://leisurespotblog.blogspot.com/p/blog-page.html


mercoledì 29 giugno 2011

Interview with Dupobs


As Les Dupobs
were mentioned in the previous post, I have decided to post an old interview I did with them in 2009.

From ReverbNation: "Dupobs is a satirical noise duo based in Vancouver, Canada. Originally formed in 1988, dupobs’ sound is somewhat reminiscent of early DAF, or Violent Onsen Geisha. The group takes elements from noise and industrial music, and have labeled themselves “regressive”. According to their Manifesto, “Regressive music is the act of vomiting the world back onto itself”. One of the group’s members, Jean H., is also a member of A Spectre Is Haunting Europe, a death/gothic-rock group. The other member, Patrik Sampler, also records as Splattertron."

And now, the interview.
Certain aspects of the regressive movement remind me of DADA and surrealism. Were you partly inspired by those art movements when you wrote the regressive manifesto?

Patrik: That's right. We were inspired by DADA and surrealism, and, more specifically, absurdism. The manifesto, incidentally, came after the music. Speaking for myself, I wanted to know why I wanted to make music like that, and intuitively I felt there was some purpose to it -- not simply to make the worst crap imaginable. Jean put me on to Eugene Ionesco. I wanted to know more about what it means to be absurd, read Camus' Myth of Sysyphus...

Jean: Yes.

I, for my part, am strongly convinced that regressive music is the music before the last global decadence because it just shows how old this world is by now and how all the past and present music is inadequate when it comes to the search of the current truth. Do you agree with that?

Patrik: I would agree with that. Objectively, we live in a very decadent time -- especially in a material sense. This may sound trite, but the destructive capacity of our species is greater than ever before. We may be, in fact, on the verge of "the last global decadence". Most popular culture, as far as I can see, celebrates a society based on crap. I can't say I'm not sucked in by it to a certain extent, but I try to live truthfully. The problem is that people seem to be unwilling, or too afraid, to take action. This gets exaggerated in Canada. Things happen here that would cause riots in normal countries, so I feel especially oppressed by the environment. Getting back to your question, I do believe that mainstream music is inherently inadequate as a reflection of the truth because it accepts and reinforces fake sentimentality ... dupobs is just throwing it all back in mangled form. Because what's behind it is already mangled, and we're just showing it for what it is. This might sound nihilistic to most people, but we're rejecting only what is truly worth rejecting. Really I think we're doing everyone a huge favour. I mean, we want to educate people. And we want to reach out to people who see the world more truthfully.

Jean: Agree.

As one can read in your blog, “the language of DUPOBS is free of constraints: a signified is rarely referred to by the same signifier twice. This allows speakers to more accurately express the inner sound” I really like this. If everyone would adopt this method, we wouldn’t probably understand one another. However, a personal instinctive language seems priceless to me. How would you personally say ‘unfortunately my cat is dead but I bought another just yesterday, now I’ll have a beer’?

Patrik: Personally, I would say it, "Heuxgleughdokalskdeurfjongleuuu!" Most of what I say in regressive-talk is quite excited. The 'inner sound' is taken from Kandinsky, from On the Spiritual in Art. The point is about aesthetic liberation, and it's a joke, too. There's a lot of nonsense out there even with 'real' words. Talk about a war for peace. At one point we considered giving a regressive vocalization workshop...

Jean: I wouldn't say that at all. I'm not sure that it's a justifiable expense of breath; the amount of things I can say is finite.

When I listen to your music, I realize it’s even more ‘outsider’ than what is ordinarily considered ‘outsider music’ because what you do must be mostly random and not even inspired by any real musical logic. Do you think regressive music is the real way to express oneself since you’re not limited by any musical rules and the demand to write sensical lyrics?

Patrik: Well, that's how we like to express ourselves. It seems that 'outsider' music is a genre with its own rules -- so I don't really think 'outsider' is a helpful label. dupobs could fit within the realm of outsider music, improvised music... but a lot of these terms -- and the people behind them -- don't really mean what they say. We once approached an improvised music festival -- because we make improvised music -- but they didn't want us. What they wanted was a certain kind of improvised music, which doesn't seem very improvised to me. To be fair, we have a certain idea of what regressive music is. But I'd like to invite others to make their own regressive music, to expand the genre. Maybe one day there will be a regressive festival.

Jean: No, regressive music is just as convention-bound as any other formulaic music. For example, there are verses and choruses that must proceed in a certain order, must be announced, and both forms have distinct characteristics according to the rules of regressive music - see the manifesto.

Do you want to recommend us some regressive bands from all over the world?

Patrik: A lot of those bands can be found through "connections" at the Regressive group page at Last FM <http://www.last.fm/group/Regressive/connections >. It's really too bad that Last FM has started charging for access. We're probably going to start promoting ourselves elsewhere. On the regressive group page, we've been collecting anything we come across that has something in common with regressive music. There's a lot of crossover with noise and industrial, but not only. In terms of combining sloppiness and satire, I think Violent Onsen Geisha (from Japan) is quite typically regressive. He's one of the 'classics'.

Jean: There are very few that fit the bill, and understandably so, since Dupobs invented the form. We're (meaning the fans of Regressive) trying to put together a list. See http://www.last.fm/group/Regressive/connections#artists, and related discussions for that group.

A friend of mine would like to ask you if you ever listened to Demetrio Stratos’s ‘criptomelodie infantili’ (http://www.last.fm/music/Demetrio+Stratos/+videos/+1-6kxIWWW1_GQ) which is an effort to reproduce the subconscious musicality of children. He thinks there are some similarities between that and your music.

Patrik: Thanks for passing that on. I do think Stratos was getting at the same thing. It's humbling to know that someone was making this kind of music long before us. Subconscious musicality is certainly a part of what we do, and then we bring in elements of satire and social commentary...

Jean: No. I’ll check it out.

This is the last questions. So, "crappification" is equal to catharsis. Did you guys feel it was necessary to make regressive music to set free?

Patrik: For me, personally, crappification is a kind of catharsis. Musical regression helps me feel more free. As long as it doesn't hurt anyone else, I'd like everyone to feel free to express themselves however they want... wear 'regressive' fashion or no fashion, run around screaming, curl up and roll on the pavement, make choking and grunting noises, walk with contorted movements like butoh dancers... whatever. We're far too constrained by rules. Regressive music is all about subverting or ignoring rules.

Jean: No. There are far better ways (than music) of liberating people from the things that imprison them - pamphlets, boycotts, protests, labour action, revolution, etc. We're simply confronting a prevailing symbolic code and inventing/promoting our own in its place. I actually disagree with the cathartic theory regarding Regressive music. To me, Regressive music will succeed best if it becomes a form of music people use to decorate their aural environment - I look forward to a world in which regressive music occupies the same space now occupied by albums such as Eno's Music for Airports, music designed to enhance inhabited spaces. & it's not that I necessarily want to hear Dupobs played in airports with the intent of calming down air passengers. I would simply be interested in observing a world in which something like that is conceivable, and perhaps even discussed on television.

So that was the interview. Now go listen to Dupobs, you owe it to yourself. You won't regret it or maybe you will but it's simply something you can't ignore.

Official website: http://www.dupobs.ca/
YT: http://www.youtube.com/user/dupobs
 

***

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Il mio racconto "Come ogni giorno" nell'antologia "I mondi del Fantasy"


E' disponibile dal 20 giugno l'antologia di racconti fantastici 'I mondi del Fantasy' di Limana Umanita Edizioni, di cui potete ammirare la copertina qui affianco. apsv


Nel volume è incluso il mio racconto 'Come ogni giorno' in cui, tanto per farvi un'idea, vengono citati in maniera apparentemente arbitraria
Godzilla, Sun Ra e i Dupobs.

Vi riporto la descrizione del libro sul sito di Limana Umanita:


" formato A5, 196pp. b/n- copertina a colori
brossurato

Questa è una raccolta di fantasmagorie, nuove atmosfere e inesplorati mondi fantastici. Venticinque autori la compongono, con le loro opere selezionate attraverso il premio letterario "I mondi del Fantasy" che attraversano e contaminano tutte le declinazioni del genere fantastico, autori emergenti che scrivono nuove pagine del fantasy italiano di qualità e che osano andare oltre gli schemi.

Compongono questa antologia (in ordine di apparizione):
Federica Priola, Luca Romanello, Andrea Valeri, Salvatore Vita, Ilaria Tuti, Marco Migliori, Riccardo Vezza, Maurizio Brancaleoni, Juri Villani, Dino Antonio Tappatà, Stefania Siano, Anthony Strange, Marina Lo Castro, Fabrizio Alessandro Cadili, Domenico De Stefano, Lorenzo Marone, Magdalena Orion, James Carroll Wish, Francesca Angelinelli, Paolo Capponi, Marco Lovisolo, Ferruccio Masci, Fabrizio Mancini, Gino Pesca, Gloria Scaioli. "
Potete acquistare 'I mondi del Fantasy' qui. 


giovedì 2 giugno 2011

Il mio racconto "Vendetta" nell'antologia "Il magazzino dei mondi"

Dal 4 giugno sarà disponibile l'antologia di fantascienza 'Il magazzino dei mondi' in cui compare il mio racconto 'Vendetta'.
Potere preacquistare fin da ora il volume dal sito della Delos Books a questo link:

http://www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=38739#
Dalla scheda sul sito:

"Centottanta racconti di fantascienza istantanea.
Chi non ricorda i racconti brevi, fulminanti, di Fredric Brown? Piccoli gioielli forse inarrivabili, che toccavano le mille sfaccettature del fantastico e della fantascienza, facendoci divertire e appassionare. Questo Il Magazzino dei Mondi vuole essere un tributo al grande maestro della narrativa breve di fantascienza, e lo fa attraverso 181 racconti scritti da 181 autori diversi, un'impresa condotta a lieto fine sul forum online della Writers Magazine Italia, dove gli autori si sono confrontati con la redazione in una kermesse letteraria di altissimo profilo, che ha dato vita a questa stimolante raccolta. La fantascienza italiana è ancora viva e piena di giovani autori capaci di scriverla, come dimostra Il Magazzino dei Mondi. Ora sta a voi leggere e divertirvi!"

apsv

mercoledì 4 maggio 2011

Il mio racconto "La compassione di un satanista" nell'antologia "365 Racconti Horror per un anno"


Il 15 maggio esce '365 Racconti Horror per un anno' della Delos Books, raccolta a tema che include il mio racconto 'La compassione di un satanista'.
L'antologia verrà presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino ed è possibile preacquistarla fin da ora sul sito della Delos Books.
Vi riporto la scheda del libro:
 

"365 autori. 365 racconti. 365 declinazioni dell'horror. La seconda antologia di Delos Books che fa seguito al clamoroso successo della "365 racconti erotici per un anno", e che propone al pubblico un numero sorprendente di brevissimi racconti del terrore, tutti da non perdere!

Dopo il successo dell'antologia "365 racconti erotici per un anno", un'altra impresa quasi impossibile messa in campo da Delos Books: una raccolta di 365 racconti horror selezionati fra migliaia che hanno partecipato alle selezioni sul forum della Writers Magazine Italia.
Nell'antologia, oltre a decine di autori al loro esordio letterario, anche un gruppo di scrittori professionisti di primissimo piano, che hanno dato il loro contributo a quest'altra pietra miliare della letteratura breve del nostro Paese." apsv

...Compralo qui...

domenica 23 gennaio 2011

(P)review: Archibald Motley's Art

A slideshow of Archibald Motley's most famous paintings along to the track 'High Society Rag' by King Oliver's Creole Jazz Band.