Maurizio Brancaleoni's blog. Reviews, interviews, and translations. Bilingual. Un blog di Maurizio Brancaleoni. Recensioni, interviste e traduzioni. Bilingue.
È
finalmente disponibile l’antologia contenente le poesie dei vincitori e dei
selezionati del concorso poetico “Stanza Svelata” organizzato da Leisure Spot.
Vincitori:
1° premio: Alessandro Lanucara - "Mondo"
2° premio: Monia Minnucci - "Cenere nella
polvere"
Alessandro Lanucara was born in Reggio Calabria on
4th January 1971.
He still lives in his native city, where he pursued
his education and received a high school diploma in Classical Studies.
Of late he has been consistently devoting himself to
writing. He has published both collections of his own poetry and single poetic
and prose texts in various anthologies.
His poem “Mondo” (“World”) has won first prize in
the contest “Stanza Svelata” run by Leisure Spot.
* All rights
reserved. No part of the following translations may be reproduced in any form
or by any means without prior authorization. For information, send an e-mail to
mbmbrancaleoni@gmail.com. *
World
Alessandro Lanucara
(Translation
by Maurizio Brancaleoni)
The world
is an excess
for us creatures of the thirsty sea
were it an even and congealed alibi a querulous soaked sunburnt green islet
a soft brim over saline vents
loose from our fathers on the rocks we alone
would inhabit it to fill ourselves only with writing bearing throngings no more!
plus had each suckling a cave
we would crouch and fill its walls
one each for envy of the feathers of a neighbour
we’d spy on with binoculars toys from overseas
the only
leftovers of this reality
by then confessing each other the eternal
unendurable
sideways reproduction
of the ravenous
absence we pale-faced
dared imagine with wicked agony
of an unable brawling wide rounded
imaginary world
this steep world of yours
***
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Si avvicina la chiusura delle selezioni per il concorso poetico "Stanza Svelata". Sarà ancora possibile inviare le proprie opere fino alle 24:00 del giorno 11 ottobre 2019. Non saranno considerate le poesie che perverranno oltre il termine indicato. Come specificato nel bando, nei mesi successivi alla scadenza dei termini per l'invio, saranno contattati via e-mail esclusivamente i vincitori e i selezionati. Per informazioni su come partecipare e sulle modalità di invio consultare il bando disponibile qui.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato e che parteciperanno!
My article “Thomas Wolfe's Passage to England: A
Ghostly Account of a Real Voyage” has just been published in TheThomas Wolfe
Review, Vol. 41, Nos. 1 & 2. Here is a brief extract:
“I recently received my MA from Sapienza
University of Rome. My thesis was a translation into Italian and a critical
commentary of Thomas Wolfe’s Passage to
England. That was not my first encounter with that text, however, as I had
already read it during the second year of my BA and since then I had been
fascinated with it. When considering ideas for my MA thesis, I thought that because I wanted to make a translation, it had
to be Passage to England. A series of
sketches written in 1924 during an ocean crossing from New York to Tilbury, the
book was published only in 1998 by the Thomas Wolfe Society and is hardly Wolfe’s
most popular or most accomplished work. Nonetheless I always felt that Passage to England had something unique
and idiosyncratic and that despite a certain amount of editing it was arguably more
genuinely Wolfean than later and more renowned works such as Look Homeward, Angel, which was heavily
modified byScribner’s Sons editor
Maxwell E. Perkins, or the posthumous The Web and the Rock and You
Can’t Go Home Again, which Harper & Brotherseditor Edward
Aswell rearranged from a single manuscript.
As
a matter of fact, while the text possesses characteristic traits such as a
fragmented narrative form, an interweave of reality and fiction and the lack of
a definite plot, it also tackles and anticipates a whole series of ideas and
issues that Wolfe would deal with, albeit to a lesser extent, in subsequent
books …”
Gino Bonichi, better known as Scipione
after the Roman general Scipio Africanus, was born in Macerata in 1904. He
moved to Rome in 1909, where he studied for a short period at the Academy of
Fine Arts. Together with Mario Mafai and Antonietta Raphaël he was one of the
founders of the so-called ‘Roman School’ or ‘Via Cavour School’, a group of
Rome-based expressionist artists who opposed Fascist-approved Novecento
movement. His paintings were first exhibited in 1927, and then, two years
later, at the Venice Biennale.In 1931
he also exhibited at the first Rome Quadriennale. He probably wrote his poems
between 1928 and 1930.
Maurizio Brancaleoni received his MA in Language and Translation Studies
from Sapienza University of Rome in January 2018, but he has been translating
since 2012. His MA thesis aimed at providing an extended commentary and a
translation into his native language of Thomas Wolfe’s posthumous work Passage to England. He has also
published several pieces of poetry and fiction in various collections and
journals and won a couple of literary prizes.
Jennifer Panek is an Associate Professor of English literature at the
University of Ottawa. When not writing the academic publications on early
modern English drama that her job demands, she translates Italian fiction for
sheer enjoyment. She is currently working on her first translation for
publication: Danilo Balestra's Tirati a
Sorte, for Atene Edizioni.
* Every translation
takes a lot of time and work. If you like this e-book and would like more, make a donation via PayPal or Ko-fi to support the blog. *
Enrico Costa, “Giovanni Tolu: Storia
di un bandito sardo narrata da lui medesimo”
Fermo
restando che già soltanto il capitoletto introduttivo sugli intrecci tra
banditismo, governo regio e potentati vari in Sardegna, davvero interessante e
ben ricostruito storicamente, meriterebbe menzione speciale, quella che segue è
una potentissima semiautobiografia di un uomo quasi costretto per necessità a
farsi "bandito" (ma non "brigante"!) in seguito alle
presunte malie di un influente e ambiguo sacerdote. Se tante sono le occasioni
in cui Tolu dimostra quanto più possano l'astuzia e la moderazione che un
ricorso continuo e irriflessivo alla violenza, numerosi sono anche gli episodi
in cui si presta a soccorrere gli altri, tanto che quando verrà arrestato pochi
anni prima della morte e processato a Frosinone finirà per essere assolto
nonostante tutto. A parte i radi commenti autoriali, Costa traduce in un italiano fiorentineggiante ma costellato di lessicalismi sardi e giri sintattici fascinosamente inconsueti la narrazione del Tolu. Un vero capolavoro da riscoprire.
Voto: 5/5
Antonio
Vismara, “Un banchetto di carne umana: Storia criminale dei briganti La Gala”
A
detta di Vismara, il suo fine sarebbe didattico e storico, ma questa ricostruzione
tutto sommato relativamente romanzata e fin troppo basata sui fatti (basta
leggere le sentenze giudiziarie alla fine del volume) non ci risparmia nessuna
delle crudeltà, efferatezze e brutalità compiute dai La Gala (in realtà, Della
Gala) e i loro accoliti. Altro che banditi dal cuore d'oro schierati con i
poveri del Sud contro il neodominio piemontese come vorrebbe un certo prete
nella narrazione, non si sa se più ingenuo o più interessato: ovunque vadano,
questi ex-galeotti rubano, distruggono, sequestrano, ricattano, tagliano
orecchie, torturano e molto di più e molto peggio e a farne le spese sono
proprio le popolazioni di quei luoghi, spesso già molto povere, costrette a
dover racimolare in poche ore cifre astronomiche pur di poter rivedere più o
meno vivi i loro cari. Pur perdendosi occasionalmente in un citazionismo erudito un filo stonato, Vismara confeziona un libro per stomaci forti che non rifugge la morbosità.
Voto: 4/5 Entrambi i libri sono stati editi
di recente in formato elettronico da Indibooks. Puoi comprarli qui e qui. Sei un nostalgico del cartaceo? "Giovanni Tolu" è acquistabile qui.
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Thomas Wolfe (1900-1938)
nasce ad Asheville, North Carolina. Mentre studia drammaturgia ad Harvard
scrive per il teatro, ma il successo arriva con il romanzo autobiografico Look
Homeward, Angel (1929), seguito da Of Time and the River (1935)
e dai postumi The Web and the Rock (1939) e You Can’t
Go Home Again (1940), assemblati dall’editor Edward Aswell a partire
da un enorme manoscritto incompiuto. Passage to England: A Selection,
pubblicato solo nel 1998 senza modifiche significative, è forse l’esempio più
autentico di una scrittura genuinamente wolfiana. La cronaca vera ma
soprattutto fantastica di un viaggio per mare da New York a Tilbury fa da
cornice a frammenti saggistici e inserti autobiografici, anticipando temi e tecniche
tipiche dell’autore. In uno di questi frammenti, Wolfe racconta della
diffusa ostilità verso il darwinismo negli stati meridionali e della crociata
anti-evoluzionista portata avanti dal politico William Jennings Bryan e dalle
associazioni interconfessionali fondamentaliste.
Tratto da “Passage to England: A Selection”, a cura di Suzanne Stutman e
John L. Idol, Jr., The Thomas Wolfe Society, 1998. Traduzione di Maurizio Brancaleoni.
È vero che ciò che potremmo chiamare lo Spirito del Luogo non favoriva
particolarmente l’attività intellettuale. Credo di avervi già detto che si
trattava di una tipica comunità del Sud degli Stati Uniti; da sempre tutti
vivevano in un torpore delizioso, mangiavano del cibo ottimo cucinato
ottimamente e con devota regolarità votavano a favore della democrazia. Un mio
degno congiunto aveva letto da ragazzo un libro del defunto Charles Darwin; il
libro gli aveva lasciato un’impronta indelebile e in seguito per anni non smise
mai di ventilare le sue sfortunate opinioni in merito alle origini preistoriche
dei suoi vicini. Questa indelicatezza era causa di inconfondibile fastidio tra i comuni cittadini e gli fece guadagnare la reputazione di un Pensatore Progredito e perciò alquanto Pericoloso. E questa reputazione non scemò nemmeno dopo la comparsa sulla scena del democratico William Jennings Bryan, imbarcatosi in uno dei suoi tour della salvezza subito dopo le sue prime ricerche approfondite nel campo della biologia. In effetti, tutto ciò che le "persone di retto pensiero", per usare un'espressione che dà ai religiosi non poca soddisfazione e con cui tutti gli alti funzionari della Fondazione Rockefeller dovrebbero aprire i loro discorsi a qualsiasi banchetto veda la presenza del loro benefattore, dicevo, ciò che le "persone di retto pensiero" ribattevano in quell'epoca in tutto il Sud era: "Non mi fai fesso, non sono stupido come una scimmia". In realtà in uno stato vicino la gente lo diceva con un tale violenza che l'assemblea legislativa decretò di far sparire dalla faccia della terra lo sfortunato sig. Darwin e le sue opinioni, dimostrando così, spero ogni oltre dubbio, l'efficacia della legge sui meccanismi di natura. Nel mio stato, i pastori del gregge, esercitando la prerogativa di varare il giudizio finale senza prima svolgere indagini sull'arte, la letteratura, la scienza e la storia, prerogativa che Dio aveva benevolmente concesso solo ai Suoi ministri, operarono tanto sublimemente che le Forze dell'Oscurità nell'assemblea legislativa furono quasi completamente sconfitte e riuscirono a tenere in vita l'antico errore nelle scuole per un solo voto. Ma c'era ancora speranza malgrado tutto: la maligna superstizione che ci fosse mai stata una separazione tra le questioni della Chiesa e quelle dello Stato fu splendidamente stroncata e gli oracoli elargivano la promessa di un ritorno ancora più manifesto ai piaceri del medievalismo. Si poteva forse giudicare infelice il fatto che i Servi del Verbo non fossero più appositamente armati per l'assalto con qualche munizione degli avversari e in mancanza di argomenti si abbandonassero all'invettiva. Pochissimi tra loro, tuttavia, erano tanto arditi da essere disposti a scambiare una ragione per una maledizione e la condanna ispirata ebbe la meglio, usufruendo di quello splendido strumento con cui la Chiesa aveva additato per sedici secoli la cattiveria della ragione e l'empietà del libero pensiero, il quale, comunque, come molte cose maligne, si è fatto strada nel sangue calpestando i corpi di quei capi fanatici che per lui sono stati maledetti, flagellati, bruciati, spezzati e crucifissi, come è giusto che fossero, desiderando, con insolenza e superbia, entrare in Paradiso, se mai, come adulti e non come bambini. Di certo non bisogna credere che i difensori della verità fossero del tutto sprovvisti di testo in quel momento. L'avevano, in realtà, e parlavano spesso, trionfanti e perentori, di quel libro meraviglioso che contiene ogni cosa, che contiene l'ultima parola su tutti i problemi della biologia e della storia naturale, dacché fu scritto da Dio, dettato per migliaia di anni a parecchie ventine dei Suoi profeti e infine tradotto da Lui stesso nel possente e bellissimo organo dell'inglese secentesco, la Bibbia di Re Giacomo, operando per tramite di quattro dozzine di quei sudditi più colti e devoti che dovevano al re una fedeltà minore. Inutile a dirsi, come tutti i libri eminentemente seri sulla scienza, il Verbo era da prendere alla lettera e con esattezza.
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